«Sono decine le aziende e i comitati che in questi giorni ci stanno contattando per chiedere informazioni e un aiuto nel districare una matassa che – al momento – è sin troppo ingarbugliata: tra date cancellate, altre sospese, altre per le quali ancora non si sa cosa fare, tutto il mondo delle feste patronali e del loro indotto economico vive in un clima di assoluta incertezza».
«Incertezza dovuta alla non estemporaneità delle feste patronali: tutti conosciamo l’esistenza di attività propedeutiche non rimandabili e che consentono alle feste stesse di potersi realizzare».
Ad accendere i riflettori sul tragico momento vissuto dal mondo delle feste patronali ci pensa Graziano Cennamo, Presidente di PugliArmonica, da tempo impegnata nella tutela delle tradizioni di Puglia e nella valorizzazione delle feste patronali.
E lo fa chiedendo risposte certe alle istituzioni e uniformità decisionale ai comitati.
«Questo clima di assoluta incertezza – è bene chiarirlo – non potrà venir meno nemmeno quando l’emergenza avrà fine, purtroppo.
Il motore delle tradizioni legate alla devozione s’è fermato portando ad un irrimediabile blocco degli operatori del settore, arrecando un enorme danno non solo di tipo sociale e culturale, ma anche e soprattutto di tipo economico».
Secondo Cennamo, infatti, «l’unicità delle feste patronali risiede nella capacità delle stesse di essere collettori sociali, momenti di aggregazione vera. E oggi, che quell’aggregazione non è consentita, tutto viene meno».
«Sicuramente per molti mesi non potremo assistere alla parazione delle luminarie, all’installazione delle casse armoniche, ai fuochi d’artificio, solo per citare alcuni degli aspetti essenziali delle feste che siamo abituati a veder impreziosire le serate pugliesi: bisogna avere il coraggio di parlare chiaramente e senza timore. Ci sono aziende che affronteranno un periodo veramente duro e dobbiamo esserne consapevoli».
«Proprio per questo motivo PugliArmonica non può rimanere indifferente rispetto alle richieste d’aiuto di un mondo che sta andando verso il collasso.
Questo virus infame sta dimostrando di non guardare in faccia nessuno, colpendo indistintamente tutto e tutti: non vi sono settori che sono stati colpiti in maniera minore. E quello delle feste patronali e delle sue aziende – lo ribadiamo – non è da meno. Serve maturità e organizzazione, affinché il lavoro quotidiano di tutti non sia vano».
«E non c’è da trascurare nemmeno un altro aspetto, forse quello che più di tutti si stava sviluppando negli ultimi tempi: parliamo del turismo emozionale, capace di far vivere a chi veniva da lontano emozioni uniche che solo i nativi di Puglia conoscevano: per la ripetitività in stagioni diverse della venerazione al santo cittadino e per la presenza di più patroni nello stesso centro, le feste patronali, intrecci tra sacro e profano di Puglia, si sono moltiplicate nel tempo, consentendo a tutti di vivere esperienze uniche nel loro genere e che hanno portato ad un profitto che – fino a pochi anni fa – non era stato nemmeno immaginato».
«Alle Istituzioni della nostra terra chiediamo di porre la dovuta attenzione anche a questo settore, fatto di aziende e comitati festa. La stessa attenzione che questi ultimi stanno dando alle proprie comunità in un periodo di difficoltà e di emergenza senza precedenti.
Superata l’emergenza, dunque, ai comitati e alle amministrazioni comunali spetterà il compito di rivedere tempi e modi di organizzazione delle feste patronali, cercando di superare tutte le criticità che in questo momento stanno ostacolando la continuità storica di eventi simbolo della tradizione pugliese».
«Ecco perchè, proprio a loro, PugliArmonica lancia un messaggio positivo per cui anche in questo settore sicuramente andrà tutto bene, anzi, per rimanere in tema “dopo il buio c’è sempre la luce”. L’appello rivolto agli operatori del settore tra cui comuni e comitati è quello di non disperare, anzi rilanciare fin da quando sarà possibile l’organizzazione degli eventi della tradizione. Allo stesso tempo, ciò dovrà essere fatto con senso di responsabilità e unità di intenti» conclude Cennamo, secondo cui «serve un coordinamento decisionale al fine di non sovrapporre i festeggiamenti e che riesca a garantire comunque un’organizzazione all’altezza della tradizione, evitando così approssimazione e disagi per l’indotto».
«Ci auguriamo che questa triste esperienza possa ulteriormente sensibilizzare tutti gli attori coinvolti a fare rete, scoprendo un senso di comunità unico nel suo genere: per tutto questo lavoro, anche nella sofferenza e nelle difficoltà, PugliArmonica c’è. Come sempre».