Secoli di Tradizione al buio. Cosa sarà delle Feste Patronali?

La pandemia ci ha insegnato che la vita è una delicata rete di rapporti e come in ogni rete non conta l’individuo, la sua provenienza, la sua estrazione sociale, conta il senso di comunità, conta la qualità della connessione. Le Feste Patronali non sono proprio questo? Organizzatori, volontari, luminaristi, musicisti, fuochisti: punti di vista ed opinioni differenti che lavorano a braccetto per un obiettivo comune.

Sì, perché la Festa Patronale è l’espressione più nobile del senso di appartenenza delle nostre comunità, è il tratto distintivo del nostro essere pugliesi, una tradizione che non si tramanda con le fiere del turismo all’estero e qualche post sui social, ma che si perpetua con la dedizione necessaria per realizzarla e con la volontà sempre viva di coinvolgere le nuove generazioni.

Quasi per scherzo, qualche giorno fa, Davide Abbinante, presidente del Comitato Feste Patronali di Valenzano, fondatore della nuova Banda di Triggiano e nostro grande estimatore, ha lanciato sui social lo slogan #vogliamolefeste e in men che non si dica ha ricevuto consensi da tutto il Sud Italia.

 


(Ecco il link al Post di Davide Abbinante > https://cutt.ly/ebokMaX)

 

Qualche ora dopo il nostro Presidente Graziano Cennamo, alle telecamere di Telerama News, ospite del Direttore Giuseppe Vernaleone, commentava l’alt alle Feste dei Santi Patroni e alle attività dei comitati imposto dal Vescovo di Otranto.

 


(Ecco il link per rivedere il video > www.facebook.com/teleramalecce/videos/469515031050758)
 

Poco dopo, anche noi di PugliArmonica abbiamo deciso di sostenere con forza lo slogan di Davide. Quel messaggio scritto sul palmo della mano, è evidente, sta per rivogliamo, salviamo, difendiamo, tuteliamo, custodiamo, adattiamo… Come ribadito dal nostro Presidente (nella nota che segue > https://cutt.ly/CbokgxE ) siamo tutti consapevoli della situazione in cui versa il nostro Paese e oggi nessuno immagina di poter riproporre le Feste Patronali così come le conosciamo. È inaccettabile, tuttavia, che si debba assistere ad una triste replica di quanto accaduto lo scorso anno. Senza ragionare in prospettiva, senza puntare ad un graduale e mirato ritorno alla normalità. Senza pensare alla “riapertura” del Governo nazionale, che, in zona gialla, contempla la ripresa degli spettacoli nei teatri e nelle sale da concerto, valutando perfino, ogni 15 giorni, la possibilità di permettere anche la riapertura delle discoteche.

Insomma, a dover rimanere ancora una volta completamente fermi sarebbero le Feste Patronali e tutto l’indotto che garantisce la sopravvivenza per migliaia di famiglie.

Il serio rischio è quello di ritrovarci, come già accaduto, con locali, discoteche colme e piazze vuote, senza luminarie; i centri commerciali presi d’assalto e gli ambulanti delle feste costretti a morire di fame, insieme a giostrai, fuochisti, bandisti, operatori vari e organizzatori.

In questi giorni in cui si celebra il valore del “lavoro”, il nostro pensiero va proprio a loro, a quelle aziende e a quei lavoratori che vivranno un 1° Maggio dal gusto amaro e che, in queste ore, assistono inermi allo stillicidio di un intero comparto economico – sociale, di un settore che rischia di scomparire portando con sé tradizioni che perdurano da secoli.

Oltre le imposizioni, cosa resterà delle nostre Feste? Da 6 anni PugliArmonica tutela e promuove lo straordinario patrimonio culturale delle Feste Patronali, abbiamo avanzato per primi una proposta per farle svolgere se pur in maniera ridotta, presa in considerazione, ragionata, ma mai attuata. Non per questo demordiamo, è importante riflettere e studiare metodi nuovi, vincenti ed efficaci per dare il via alla ripartenza.

Facciamo rete, riscopriamo il senso di comunità che ci anima da sempre: per tutto questo, anche nella sofferenza e nelle difficoltà, PugliArmonica c’è. Come sempre!

Buon Primo Maggio…