Le focare di Cutrofiano: ritornano la tradizione e lo spettacolo dedicato a Sant’Antonio da Padova

Violente scosse nel cuore della notte che avrebbero potuto distruggere per sempre un’intera comunità e che, invece, hanno dato vita a un legame spirituale intenso, suggestivo. Una devozione senza eguali. A Cutrofiano ritornano i riti de “Sant’Antoni te le focare” rinnovando il tradizionale appuntamento coi falò rionali allestiti in tutto il paese.

Il terremoto del 17 febbraio 1810 e l’origine della devozione a Sant’Antonio

Era la notte del 17 febbraio 1810 quando il centro situato nel cuore del Salento fu scosso da un evento sismico che avrebbe potuto seminare terrore e distruzione tra le famiglie che allora abitavano Cutrofiano. Ma quello che accadde dopo le prime scosse fu qualcosa di straordinario. Di indimenticabile. Svegliati di soprassalto gli abitanti del paese si riversarono immediatamente fuori dalle loro abitazioni cercando conforto e sicurezza reciproca. Ma il freddo pungente dell’inverno e la paura provocata dal terremoto si facevano via via sentire.

Così, donne e uomini si adoperarono per trovare un modo per scaldarsi e confortarsi in quella notte buia e incerta. Decisero quindi di accendere dei falò disseminati per tutto il paese che servirono non solo a ricevere calore fisico, ma anche per dare a grandi e piccoli un senso di comunità e solidarietà che avrebbe aiutato a superare le ore di ansia e incertezza che seguirono il terremoto. Si riunirono intorno ai fuochi e si rifugiarono con fiducia in preghiera, sollecitando le attenzioni di Sant’Antonio, che li salvò.

Un rito che scandisce negli anni il ricordo degli avi

E da allora il 17 febbraio di ogni anno a Cutrofiano ogni rione accende – a conclusione della processione – il proprio falò scaldando e illuminando tutto il vicinato in ricordo degli avi che due secoli prima furono spaventati dal terremoto. Ancora oggi, infatti, Sant’Antonio da Padova continua a diffondere il suo carisma e a guadagnarsi l’affetto dei cutrofianesi, grati per il miracoloso soccorso ricevuto. Una tradizione unica e toccante, una devozione condivisa da migliaia di devoti e che a Cutrofiano si rinnova tre volte l’anno: a febbraio, a giugno e ad agosto.

«Lo spettacolo che si crea con i tanti fuochi accesi ai crocicchi delle vie – racconta Graziano Cennamo, presidente di PugliArmonica – è davvero suggestivo e particolare. Le fiamme danzano nel buio della notte mentre gli abitanti di Cutrofiano si riuniscono intorno ai falò, condividendo storie, canti e preghiere. È un momento di rinnovamento spirituale e di connessione con le proprie radici e tradizioni che riempie di gioia e orgoglio il cuore di tutti coloro che partecipano. Basti pensare come la comunità cutrofianese sia attaccata al proprio patrono: ben 106 edicole votive del territorio sono dedicate proprio a Sant’Antonio».

Il terremoto del 1810 sarà stato sicuramente un evento spaventoso, ma per gli abitanti di Cutrofiano ha rappresentato anche un momento di rinascita che da allora, di anno in anno, rinsalda il legame con la loro fede e con Sant’Antonio da Padova. E così, mentre i fuochi ardono brillanti nella notte, la città rinnova il suo impegno a mantenere viva la memoria di quella notte memorabile e la gratitudine per la protezione divina che continua a vegliare su di loro.

Il programma civile di sabato 17 febbraio

È previsto alle 19 di sabato 17 febbraio l’inizio della processione che si snoderà lungo le seguenti strade: Chiesa Santa Maria della Neve, via Umberto I, via Gorgoni, via Fiume, viale Della Costituzione, viale XXV Aprile, viale Martiri D’Otranto, viale Risorgimento, via Trieste, corso Vittorio Emanuele III, corso Bovio, piazza Municipio, via Capo, piazza Cavallotti, via Roma, via Pellico, corso Piave, via Palermo, via Castromediano, via Abba, via Peschiera, via Aspromonte, via Calatafimi, via Pisacane, via Trapani, via Siracusa, Chiesa San Giuseppe Patriarca.

«Siamo onorati quest’anno di ospitare nella nostra comunità le reliquie di Sant’Antonio da Padova che arricchiscono quest’anno i festeggiamenti in onore del Santo – ha dichiarato l’assessora alla Cultura, Maria Lucia Colì –. È uno spettacolo molto suggestivo e particolare in cui la festa anima un’intera comunità. E gli anni scorsi festeggiare Sant’Antonio significava anche accendere la competizione tra i vari rioni, impegnati a erigere i falò più grandi. Alle focare si aggiungono poi la musica, il cibo e un buon bicchiere di vino. E da qualche anno si allestisce in piazza Municipio il falò più grande, dove quest’anno è previsto il concerto dell’orchestra popolare de La Notte della Taranta».

Al termine della stessa si procederà alla benedizione delle focare. Alle 20:30 è previsto invece lo spettacolo pirotecnico e alle 21 i festeggiamenti proseguiranno con la musica dell’orchestra popolare de La Notte della Taranta.