Festa Patronale Sant’Erasmo, Santeramo in Colle Bari, Puglia – 1-2 e 3 Giugno

Attraversa il paese a cavallo, Sant’Erasmo, e dei forti destrieri della Murgia si fa orgoglioso protettore. Nel cuore della Murgia barese, in un paesaggio fatto di jazzi, lame, doline, inghiottitoi e pietra carsica, tra rilievi e matine, paludi e vallate, al vescovo e martire venuto da Antiochia è dedicata una straordinaria festa grande, che dà inizio alle ricorrenze della bella stagione. Si celebra i primi tre giorni di giugno, Sant’Erasmo, nella cittadina che proprio dal suo patrono prende il nome, con un appuntamento imperdibile, che raduna visitatori da tutti i paesi della provincia, i tanti santermani emigrati e fuorisede e numerosissimi mercanti e ambulanti da tutta la regione per la storica fiera che mette in mostra le eccellenze gastronomiche e artigianali della zona.

È una scenografia quasi teatrale, quella che viene allestita per la ricorrenza, tra piazza Garibaldi e il corso, con la chiesa madre, dalla cui facciata Sant’Erasmo si sporge come vigile sentinella. L’edificio è interamente rivestito di drappeggi vellutati, come a creare una sorta di quinta, che aggiunge un tocco di mistero e misticismo a una festa storica, caratterizzata dall’elegante corteo in costume. Via Roma si accende con la classica disposizione geometrica delle lampadine, losanghe, rosoni, tunnel e altezze vertiginose, un caleidoscopio di luci colorate costituiscono la sontuosa galleria che accoglie la processione con le autorità, i confratelli, i gonfaloni delle associazioni religiose e il carretto, onorato di condurre Sant’Erasmo tra le due ali di folla, accolto a braccia aperte dai tanti bambini che inseguono il portantino.

Le tante confraternite sfilano dall’imbrunire fino a sera, con l’abitudine che si ripete il secondo giorno di festa. Gli orchestrali si accomodano nella cassa armonica e, mentre si preparano gli strumenti, al centro siede anche il santo patrono che fa da contraltare al maestro e resta in ascolto per tutta la durata del concerto. Per le strade esplode la festa, quella più autentica e popolare, un piccolo mondo sparito, con i suoni, i profumi e i sapori di una dimensione altra, uno spazio temporale che sembra ricrearsi appositamente in onore del santo patrono: l’organetto ambulante circola per le vie del centro, le bancarelle si sbracciano per conquistare l’attenzione dei passanti e sul manto stradale compaiono le opere effimere dei “madonnari”.

Corporatura robusta, dentatura sana, manto brillante e un pedigree invidiabile: arrivano dalle masserie del posto, i cavalli murgesi, orgoglio della Puglia di mezzo, razza equina placida e fiera, messi a disposizione di Sant’Erasmo per la magnifica cavalcata, corollario alla festa. I fantini sul dorso delle cavalcature, le dame di corte, gli sbandieratori provenienti dalla vicina Capurso, le principessine accomodate sui destrieri, elegantemente decorati e dalla criniera intrecciata, i musicisti e i figuranti, si mettono in fila per la sontuosa processione in abiti d’epoca, guidata dal carro trionfale, sovrastato dal baldacchino con il santo. Illuminata a giorno dalle parature e dai fuochi d’artificio, la sfilata avanza a passo di marcia, accompagnata dalle melodie eseguite dalla banda da giro. Gli astanti fanno a gara ad accaparrarsi un posto in prima fila, mentre i più piccoli sgattaiolano tra le gambe dei grandi per arrivare davanti e cercare di sfiorare con le dita le lunghe e irresistibili code dei cavalli.

Finita l’emozione della sfilata, è tradizione passare a salutare il santo in chiesa, mettendosi in fila con gli altri fedeli e, una volta placati i bisogni dello spirito, gratificare il palato con i piatti del dì di festa che, per l’occasione, sono all’insegna del più genuino e nutriente cibo di strada. La bella via Roma, infatti, per consuetudine si riempie di macellerie ambulanti che servono ai viandanti panini farciti con la salsiccia e poi, proprio nei giorni della festa patronale, i santermani inaugurano la stagione dei gelati, chiudendo la serata con un abbondante cono a tre gusti.