Festa Patronale San Teodoro e San Lorenzo, Brindisi, Puglia – 1° sabato di Settembre

Non sarebbe la stessa, Brindisi, senza il suo mare. Senza l’affaccio sull’Adriatico, che la rese terra di commerci, espansioni, partenze e approdi, tappa di passaggio per i lunghi viaggi diretti in Terra Santa, dimora di sovrani illuminati e patroni, di crociati e templari. Anche la festa patronale, a Brindisi, non sarebbe la stessa senza il mare a fare da scenografia e anche da protagonista della ricorrenza che si celebra il primo sabato di settembre.

Vive sotto l’egida di due santi, la bella città adriatica, San Teodoro d’Amasea, guerriero, protettore delle reclute e degli eserciti, primo patrono di Venezia, e San Lorenzo, santo nativo della città di Brindisi, dottore della chiesa, nunzio apostolico e diplomatico presso le corti d’Europa. La loro festa è come una promessa che si rinnova, rinsaldando il forte legame che unisce Brindisi, le sue genti e il mare, con il corteo dei caratteristici “skifarieddi”, le imbarcazioni in legno realizzate dai pescatori del basso Adriatico, e con la processione a mare, scenografico rituale a pelo d’acqua, rischiarato dai riflessi dei fuochi d’artificio sulle onde leggere di fine estate. Una ricorrenza che ha il suo momento culminante nella rievocazione della traslazione delle reliquie del santo d’Amasea dall’Oriente, e che coincide con una sorta di buon auspicio per l’anno a venire, per la stagione di lavoro che comincia, un appuntamento al quale nessun brindisino, anche coloro che sono emigrati all’estero o fuorisede, può mancare.

C’è trepidazione, a pochi giorni dalla festa, per quella che è una vera e propria competizione goliardica, il Palio dell’Arca, che si svolge nelle acque del porto interno, con partenza dalla banchina antistante le Colonne del Porto. È il giorno della goliardia, dell’euforia sfrenata, del tifo e della impaziente attesa per il fischio d’inizio: la folla è assiepata sulla banchina per assistere alla gara tra le sei rapide barche di legno, abbinate ai quartieri della città, che si sfidano in memoria dell’approdo delle spoglie di San Teodoro. Dopo la consueta benedizione, la competizione comincia già a piedi con la corsa degli equipaggi lungo la scalinata delle Colonne per raggiungere le imbarcazioni ormeggiate al molo. Da qui parte la gara di voga, caldeggiata e sostenuta dalla folla radunata sulla banchina del porto, per assistere alla manifestazione. Trafugati di nascosto, i resti del santo arrivarono nottetempo, secondo la leggenda avvolti in uno sciamito “prezioso anche nei materiali: seta e oro” e vi restarono, collocati su una barca d’argento sino al 1899.

All’imbrunire del sabato, si popola di pescherecci carichi di fede, il porticciolo di Brindisi, in occasione della caratteristica processione a mare, cuore dei festeggiamenti in onore dei santi patroni. Le luminarie si riflettono sull’Adriatico, mentre lo sciabordio delle onde fa da sottofondo alle marcette delle bande, in un rituale che si ripete ormai dal Settecento, quando il porto di Brindisi fu bonificato e messo in comunicazione con il porto medio. Parte dal porticciolo turistico, la processione a mare con le reliquie e le statue dei santi, nel suggestivo corteo che si dirige verso il porto interno con sbarco sulla banchina antistante alle Colonne Romane, presso la scalinata Virgilio. Una cerimonia questa, nata nel 1776, come completamento al culto di San Teodoro e in occasione dei lavori per la riapertura del gran canale del porto, oggi “allargata” anche a San Lorenzo.

All’approdo dell’imbarcazione, il cielo è gonfio di stelle e fuochi d’artificio e si trattiene un sospiro, finché il natante non termina le manovre d’attracco. Con la consegna delle chiavi della città da parte del sindaco e lo spettacolo dei fuochi pirotecnici sul mare, esplode la festa, con i concerti per le strade, le geometrie e i rosoni di luminarie, gli ambulanti e il luna-park, in un rito di emozione e gioia collettiva.

Sono questi, e sono ancora, i giorni che annunciavano l’autunno e rappresentavano una sorta di rito augurale per la vendemmia imminente, con la distribuzione del vino e la vendita di tutti i prodotti locali dell’agroalimentare. Alle bancarelle della festa, è possibile assaggiarne qualcuno e partecipare alla festa patronale, sentendosi un brindisino doc.