Festa Patronale Madonna della Madia, Monopoli Bari, Puglia – 16 Dicembre

È unica, la città di Monopoli, come riporta l’origine greca del suo nome, superbo affaccio sul mare, elegante campagna costellata di masserie rurali e ulivi, una distesa blu a fare da cornice e un caratteristico centro cittadino, ancora oggi vivificato dalle pittoresche cento contrade. Forse catturata da tanta bellezza, la Madonna in persona scelse questo luogo gentile per risiedervi, annunciando il suo arrivo dal mare, comparendo in sogno al sagrestano.

Sono passati poco meno di mille anni dal miracoloso avvento della Vergine: era il 1117 e la città era in fermento, in attesa della fine dei lavori della maestosa cattedrale voluta dal vescovo. L’edificio era quasi completo ma mancavano le travi per ultimare il tetto. Ci pensò la Madonna. Infatti, nella notte tra il 15 e il 16 dicembre, la Vergine apparve in sogno a Mercurio, il sagrestano della chiesa, annunciandogli che il materiale per l’agognato completamento della costruzione si trovava al porto. Eccitato, ma anche perplesso, e soprattutto preoccupato di non essere creduto, Mercurio si presentò in tutta fretta al vescovo riferendogli la notizia. Infuriato per essere stato svegliato nel cuore della notte, e infastidito dall’improbabilità del messaggio, il monsignore lo mandò a casa. L’episodio si ripeté e il povero Mercurio non venne creduto. Quando la Vergine tornò a trovarlo la terza volta, decise di infilare vestaglia e scarponcini e si diresse da solo al porto. E qui rimase a bocca aperta, dinanzi al miracolo, che aveva le sembianze di 31 travi di legno accatastate le une sulle altre su una zattera che s’avvicinava alla banchina. E su di esse, l’icona raggiante della Vergine. Tutta la popolazione, risvegliata dalle urla di gioia di Mercurio, accorse ad assistere al prodigio ma l’imbarcazione si mostrò reticente e per due volte fece finta d’allontanarsi per non essere presa, forse per dispetto verso chi non volle credere alla profezia e per rimproverare la cieca incredulità del monsignore.
Alla terza volta, la zattera si lasciò approcciare e l’icona venne portata in processione verso la chiesa, mentre le campane rintoccavano senza che mano umana intervenisse.

E allora, come per riparare al torto, si ripete esattamente come mille anni fa la scena del ritrovamento, la notte del 16 dicembre, con la popolazione che alle cinque del mattino, svegliata dal rintocco festoso delle campane, si precipita verso Cala Batteria, luogo dell’approdo. Gremita di fedeli, la banchina si colora con le stoffe delle mozzette delle confraternite partecipanti, si innalzano stendardi e gonfaloni mentre nel cielo che si prepara ad albeggiare scoppiano i fuochi d’artificio. Un lume s’intravede da lontano ed è la zattera con l’icona della Vergine che s’avvicina lentamente al porto.

Oggi, come allora, per due volte l’imbarcazione di fortuna fa segno d’allontanarsi, mentre tutt’intorno i natanti della gente di mare di Monopoli si stringono intorno all’effigie, formando una corona. Solo alla terza volta, quando finalmente ad accoglierla si presenta il vescovo, la Madonna si avvicina per essere portata in processione trionfale verso quella chiesa il cui tetto è stato finito proprio con le travi giunte a Monopoli un millennio addietro. Mozza il fiato, la bellezza dello spettacolo di una distesa blu notte, illuminata dai riflessi della luna, delle tenui luci dei fari dei natanti e delle coreografie pirotecniche. Prima di toccare il modo di Cala Fontanelle, tocca ai subacquei scortare la Vergine, illuminando il percorso con le torce.

La tavola raffigurante la Madonna col Bambino, nell’iconografia tradizionale dell’Odegitria, ovvero colei che mostra la via, è conservata tutto l’anno nella sua sofisticata concattedrale barocca, e torna in mare la notte del 14 agosto, quando la cerimonia si ripete, identica a quella celebrata nella ricorrenza dicembrina, una sorta di replica, che rappresenta uno degli appuntamenti più importanti dell’estate monopolitana, nonché un’occasione per i tanti turisti e cittadini fuorisede di assistere ai festeggiamenti in pompa magna dedicati alla santa patrona.

Insieme alla pantomima, si accende la festa, quella più popolare, con le geometrie di luminarie che incorniciano il lungomare e il centro della città, gli schiamazzi dei bambini e le grida degli ambulanti, che accorrono numerosi, per prendere parte all’antica fiera dei prodotti regionali.