
Quando le note si librano nell’aria, la città si ferma ad ascoltare. Accade da duecento anni a Manduria, che fonde e confonde una millenaria storia tracciata dai Messapi con quella della sua tradizione bandistica, cuore palpitante nel petto della cittadina, tra marce e sinfonie vibranti, perpetuando una tradizione che non conosce l’oblio del tempo, nonostante siano passati 159 anni da quando, con una
deliberazione datata 1866, si parlò di una prima fanfara. Sono rimasti immutati i sentimenti di chi ne veste orgogliosamente la divisa, e sono gli stessi che animano i musicanti del Gran Concerto Bandistico Città di Manduria organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale «Walter Tommasino», compagine nata lo
scorso anno. Raccogliendo il sentimento che Manduria ha sempre avuto per la sua banda, il Gran Concerto Bandistico fa oggi di ogni esibizione un viaggio emozionante tra passato e presente, dove il suono degli ottoni e il rullare dei tamburi raccontano storie di passione, talento e appartenenza ad una terra dove la storia risuona tra le antiche pietre e il vento porta con sé echi di tradizione.
È in questa cornice che la nuova Banda Musicale di Manduria si erge a custode e interprete di un patrimonio sonoro senza tempo. Quasi impossibile sapere se quello del 1866 sia stato il primo complesso bandistico o se è necessario risalire ancora la china degli anni in cerca della verità. Tre anni passarono da allora, e un’altra deliberazione venne firmata, con oggetto il «mantenimento e
riorganizzazione della fanfara» in seguito a problemi sorti a causa dell’insubordinazione creata dal maestro Letizia. Il Consiglio comunale decise allora di affidare l’incarico di maestro a Giovanni Neglia. La banda intanto (che erroneamente viene definita nei documenti come «banda civica») cominciava a
crescere e a varcare i confini locali, tanto che nel 1873 il Comune provvide a dotarla di una divisa nuova che le poteva garantire eleganza durante il servizio fuori dalla cittadina. Tuttavia, la nuova divisa venne approvata definitivamente dal Ministero a Roma solo l’11 agosto del 1874: il bozzetto della precedente era stato respinto dal Ministero dell’Interno perché somigliante a quella della Fanteria di Linea!
Alla fine del 1873 il Consiglio comunale approvò finalmente il «regolamento disciplinare», un documento diviso in trentasette capitoli compresi in sette «capi».
Con esso si disciplinava la vita non solo artistica ma anche sociale della banda, stabilendo ad esempio che il numero dei componenti non doveva essere inferiore a venti e che la banda doveva prestare servizio gratuitamente nelle feste civili e municipali e nei giorni festivi di tutto l’anno. Ma una tappa fondamentale nella lunga storia della banda di Manduria è certamente il 1892, quando nacque la vera, grande Banda Musicale di Manduria, ad opera di Alfonso Visconti, che ne assunse la direzione per quattro anni e a cui subentrò il maestro Adolfo Bonelli, con il quale la banda visse uno dei suoi periodi più fortunati, tanto che fu invitata a Napoli ad esibirsi in piazza del Plebiscito, allo storico Caffè Gambrinus. Il successo fu tale
che nel capoluogo partenopeo la banda fu invitata a suonare ogni anno. D’altronde non poteva essere diversamente, per un complesso musicale di quelle dimensioni, composto da un flauto, terzino e ottavino; due oboi, un quartino, undici clarinetti, due claroni, cinque cornette, quattro tromboni, tre bombardini, quattro corni, quattro genis, tre bassi, una grancassa, un tamburo, un rullante, una coppia di
piatti, tamtam, campana e acciarino. I successi con Bonelli proseguirono fino al 1906, ultimo anno del maestro alla guida, prima che passasse a dirigere la banda di Trinitapoli.
La direzione della banda di Manduria fu affidata quindi al maestro Neglia, ma non fu la stessa cosa: la banda si avviò, infatti, verso un lento declino, tanto che negli anni successivi non fece più parlare di sé. Approfittando del marasma venutosi a creare, in città sorsero due piccoli concerti musicali a servizio
interno: la banda degli «Spuntini» e quella dei «Milampi». La banda cittadina, intanto, veniva sciolta definitivamente, per essere ricomposta poi nel 1924 con la direzione del maestro Rodolfo Mazzei, che la diresse fino al 1948, assieme all’annessa scuola di musica.
Nel 1935 la scuola passò alle dipendenze del locale Comitato dell’Opera Nazionale del Dopolavoro, al quale aderì anche il concerto bandistico. Il maestro Mazzei, nel frattempo, fu estromesso dalla direzione della banda e sostituito dal maestro Amleto Lacerenza, figlio di Giacomo Lacerenza, il famoso flicornino concertista della banda di Taranto. Sotto la direzione di Lacerenza la banda conobbe una serie di memorabili successi anche fuori regione.
Negli Anni ’50 a Manduria si arriva poi ad avere la presenza di due bande, di cui una diretta dal maestro Mazzei e denominata Celebre Gran Concerto Civico Manduria. Ma alla fine della stagione artistica, per non rinfocolare i contrasti tra i diversi sostenitori dei due concerti, Mazzei lasciò definitivamente la piazza di Manduria. Nel 1953, al maestro Lacerenza successe il maestro Vincenzo Alise, allora agli albori della sua carriera, che diresse la banda per cinque stagioni. Il 1959 invece, vide sul podio la presenza di Gioacchino Ligonzo. Poi fu il silenzio per oltre vent’anni, finché nel 1975 il maestro Angelo Talò non ricostituì la banda.
Ma veniamo ai giorni nostri. La Stagione artistica 2024, sidiceva, ha visto la nascita a Manduria di una nuova banda, il Gran Concerto Bandistico Città di Manduria organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale «Walter Tommasino». La banda nasce proprio dalla volontà dell’Associazione di creare un concerto bandistico fedele e rispettoso del centocinquant’anni (considerando il 1874 come data certa di attività della banda a Manduria) di storia bandistica cittadina.
L’Associazione, infatti, ha tra gli scopi statutari principali, quello della salvaguardia della storia e delle tradizioni cittadine. A dirigere il nuovo Concerto Bandistico cittadino è stato chiamato il maestro Antonio Errico Agnello, direttore che, seppur giovane, rappresenta un tassello importante della storia della banda di Manduria. A formare il cast solistico per la Stagione artistica 2025 sono Leonardo Lozupone, flicornino concertista e vice maestro; Annibale Errico Agnello, flicornino solista; Francesco Antonucci, flicorno soprano; Gianfranco Cipriani, flicorno tenore; Giuseppe Elia, flicorno baritono e Giacobbe Doria, clarinetto concertista e capobanda artistico.
Direttore artistico Cosimo A. Ruggieri, presidente dell’Associazione Gregorio Digiacomo. Con ogni nota che si libra nell’aria, la banda Città di Manduria «Walter Tommasino» racconta storie di passione, dedizione e identità collettiva, unendo generazioni sotto il vessillo della musica. È un viaggio armonico che affonda le radici nel passato, ma che continua a risplendere nel presente, tessendo melodie che incantano e avvicinano i cuori di chi ascolta.
Giuseppe Pascali